La pandemia ha messo a dura prova tutti noi, e continua a farlo. Da una parte c’è la gravissima situazione sul piano sanitario, dall’altra ci sono le conseguenze sul piano economico, il tutto contribuisce a portare ricadute pesanti anche sulla catena della solidarietà.
Per questo motivo OPES, attraverso il Programma Emergenza Covid, che ha l’obiettivo di aiutare le persone in difficoltà, ha deciso di sostenere l’associazione “Diamo il meglio a Giovanni”.
Giovanni è un bambino vivace e coraggioso, vive nella provincia di Padova, ha quattro anni e già parla inglese. Non lo ha imparato grazie a un insegnante o a un familiare: ha dovuto apprenderlo durante le lunghe trasferte negli Stati Uniti d’America per curare una rara malformazione che si porta dietro dalla nascita. Giovanni è affetto da emimelia tibiale: significa che è nato senza la tibia.
In Italia succede a un bambino su un milione, ed è difficile, racconta la madre Erika, anche solo trovare un modo per affrontare la cosa da un punto di vista medico: “Si tratta di un percorso complesso, che richiede molte operazioni e tanta fisioterapia”. Per questo spesso devono recarsi a Miami per provare a vincere questa battaglia: “Finora sono stati necessari quasi 400.000 euro. I risultati, però sono stati determinanti: Giovanni, dopo tre interventi, ha recuperato tre centimetri di lunghezza sulla gamba, con oltre 90° di articolazione. E anche se non è ancora finita, questo esito ci ha ridato gioia e speranza”. Erika ha iniziato con un piccolo comitato, trasformato poi nell’associazione “Diamo il meglio a Giovanni – ODV”, che adesso offre supporto e sostegno anche ad altri bambini che si trovano nella stessa situazione di suo figlio.
Il percorso di Giovanni quindi non è ancora finito: finalmente è arrivato il via libera dal Governo statunitense per partire il 4 marzo, per poi affrontare il 23 una nuova operazione a Miami, e ne seguiranno ancora, finché non sarà terminato il suo sviluppo. Per questo la catena della solidarietà è fondamentale per permettergli di continuare gli interventi e cambiare in meglio la sua vita.
OPES ha sostenuto, da subito con un contributo economico, e continua a sostenere questo viaggio di Giovanni anche con una campagna di informazione per far conoscere la sua storia, in modo da farla arrivare a più persone possibile.
Perché tanti piccoli gesti possono fare una differenza enorme, per un bambino che sogna di camminare, così come per ciascuno di noi. Buon viaggio Giovanni e… in bocca al lupo!