Il progetto InFormAzione di OPES, cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, prosegue il proprio cammino e porta avanti i propri intenti con concretezza. Ne è un esempio pratico il lavoro svolto dall’Associazione Salvamamme Salvabebè con lo sportello “La persona al Centro”: si tratta di un’iniziativa, che vive nell’ambito del Progetto InFormAzione, il cui scopo è intercettare e indirizzare alla rete di sostegno tutte le persone in difficoltà che si confrontano con le operatrici e gli operatori preposti.

I risultati raggiunti dallo sportello sono encomiabili: quando mancano ancora 5 mesi alla chiusura dell’iniziativa, sono oltre 300 le persone coadiuvate dall’Associazione e dalla rete di supporto attivata. Ne dà contezza anche Katia Pacelli, Direttore di Salvamamme Salvabebè.

Il lavoro svolto dallo sportello 

Lo sportello è intervenuto per sostenere persone che vivono situazioni di difficoltà di natura economica e/o sociale. Operatrici e operatori hanno ascoltato le richieste e le hanno gestite facendo in modo che ognuno potesse trovare un aiuto reale, tangibile: dal vestiario, ai beni di prima necessità, fino ad arrivare ai dispositivi medici e ai farmaci. Ma c’è di più, perché la rete di associazioni intervenute si è ispessita, di mese in mese, fino a diventare organizzatissima e solida. 

Si è arrivati a ottenere risultati tanto importanti grazie all’attenzione prestata da parte di operatrici e operatori anche ai canali scelti dalle persone per comunicare le proprie difficoltà. Lo sportello si traduce in un hub fisico (Roma Ovest – in via Antonio Pacinotti 18), ma anche in uno spazio virtuale, dove nell’interazione hanno avuto un ruolo particolare i social e l’indirizzo email creato ad hoc

La dedizione e l’impegno mostrato da Salvamamma Salvabebè e dalle altre associazioni intervenute in qualità di rete hanno permesso di agire con consistenza in un contesto sociale complesso dove le criticità, in particolar specie di natura economica, sul piano nazionale e internazionale, risultano essere sempre più ingenti.

Katia Pacelli, direttore Associazione I Diritti Civili nel 2000- Salvabebè/Salvamamme