La pandemia ha messo in ginocchio tante associazioni e società sportive in tutto il Paese. Ma il diritto allo sport è fondamentale sia da un punto di vista sociale che sanitario, tanto più se l’attività permette a tante persone con disabilità di ‘rimettersi in gioco’ e affermare la propria autonomia. Così OPES, in compagnia del campione Matteo Cavagnini e attraverso il Programma Emergenza Covid, ha deciso di dare un piccolo aiuto alla SSD Santa Lucia di basket in carrozzina, con la donazione di mascherine, gel igienizzante, dispenser e una fornitura di acqua (con il contributo di Egeria) per tutta la stagione. “Le difficoltà economiche per una società come la nostra ci sono sempre state, con il Covid si è amplificato tutto – afferma Mohamed Sanna Ali, Presidente del Santa Lucia basket – perché le entrate da donazioni e sponsor sono inevitabilmente diminuite.
Al punto che per la prima volta dopo 60 anni di attività non abbiamo potuto iscrivere la squadra al campionato di Serie A. Tuttavia abbiamo deciso di resistere e proseguire con la seconda squadra la Serie B, anche per dare ai ragazzi la possibilità di continuare un’attività fondamentale per la loro crescita psico-fisica. Gesti come quelli di OPES sono davvero importanti e ci danno la forza per proseguire”. Il Santa Lucia è la società più titolata di basket in carrozzina in Italia, potendo vantare nel palmares ben 6 coppe europee, oltre ai numerosissimi titoli nazionali, per questo l’obiettivo è tornare in Serie A, magari quando l’emergenza sarà finita: “Questa è stata una famiglia per me e lo è per tutti quelli che ci giocano – afferma Matteo Cavagnini, ex capitano del Santa Lucia e della Nazionale – Il basket in carrozzina per noi cestisti è tutto, ci dà la voglia di vivere, di condividere, di superare limiti che nella realtà abbiamo. Per questo una società importante e fondamentale per questo sport come il Santa Lucia deve continuare la propria attività. Oggi ho deciso di accompagnare OPES in questa donazione per dare un mano, un sostegno, un supporto a loro, la mia casa per 12 anni, ma anche virtualmente a tutto il movimento in questo periodo difficile. Non molliamo”.